Cinque anni fa veniva firmato il memorandum dell'Italia con la Libia: dalle torture alle violenze, le uccisioni e i lavori forzati. Le associazioni: si revochi la collaborazione
Istat: l'economia cresce al 6,5%, l'occupazione allo 0,3. Myanmar: sciopero silenzioso e strade deserte a un anno dal golpe.
Le notizie e le rubriche di oggi da ascoltare → https://inprimis.today/notiziari/2022-02-02
Le nostre rubriche
"Diritti umani in un minuto" di Simone Rizza, Amnesty International Italia: Il possibile conflitto in Ucraina e il rischio di una gravissima crisi per i diritti umani
"Istantanea sul mondo" di Stefania Esposito: Visual exercises- a series of diptychs di Alicja Brodowicz
Cinque anni fa veniva firmato dal presidente del consiglio Gentiloni e dal premier libico Al Serraj il memorandum sulla Libia, 5 anni durante i quali più di 82 mila persone sono state intercettate mentre erano in fuga dal paese attraverso il Mediterraneo e sono state rimesse in situazioni di detenzione arbitraria, torture, trattamenti inumani, crudeli, degradanti, stupri, violenze sessuali, lavori forzati, uccisioni illegali. Una serie di Ong che difendono i diritti umani stanno chiedendo da tempo la fine di questa collaborazione che verrà rinnovata automaticamente nel febbraio del 2023 se non verrà annullata entro il 2 novembre 2022.
https://www.amnesty.it/appelli/fermiamo-la-detenzione-la-tortura-rifugiati-migranti-libia/
https://www.amnesty.it/rapporto-di-amnesty-international-sulla-libia/
I dati Istat pubblicati ieri mostrano come ci siano ancora 286mila persone occupate in meno rispetto al febbraio del 2020, prima della pandemia, e che l'aumento dell'occupazione avvenuto nell'ultimo anno è per il 73,5% con contratti a termine.
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