Bombardata la capitale dell'Ucraina Kiev mentre la visita il segretario dell'Onu Guterres. Usa, altre 33 miliardi per l'Ucraina: 22 di armi, 3 di aiuti umanitari.
L'Ue verso l'embargo al petrolio russo, ma con calma: intanto i prezzi al top fanno incassare alla Russia 62 miliardi in due mesi, 44 dall'Europa. Stop all'obbligo delle mascherine, resta nelle scuole
Le notizie del 29 aprile le puoi ascoltare qua → https://inprimis.today/notiziari/2022-04-29
Le rubriche
"Pagine in un minuto" a cura di Heiko Caimi: Cormac Mc Carthy – Suttree
"Psicologia" di Doriana Galderisi: ''Non seguitemi- mi sono perso anch’io!(Snoopy)' Conformismo e censura- psicopatologia del consenso sociale (leggasi Russia!)"
Il presidente degli Usa Joe Biden ha chiesto al congresso di approvare fondi addizionali per 33 miliardi di dollari, da usare per aiutare l'Ucraina e facendo notare che una vittoria della Russia costerebbe di più. 20 di questi miliardi saranno di sostegno militare. Per la precisione, 22 miliardi in armi e assistenza militare, 8 miliardi di sostegno economico diretto al governo di Kiev, 3 miliardi in aiuti umanitari.
https://ilmanifesto.it/lonu-ha-fallito-ora-serve-una-via-di-fuga-dallapocalisse
Il mese scorso erano stati approvati 13,6 miliardi. “Non stiamo attaccando la Russia ma aiutando l’Ucraina a difendersi” ha detto Biden parlando dalla Casa Bianca
https://www.reuters.com/world/biden-looks-congress-oligarchs-more-cash-help-ukraine-2022-04-28/
La Russia ha raddoppiato i ricavi dei combustibili fossili in questi due mesi di guerra che hanno fatto schizzare i prezzi delle materie prime, incassando 62 miliardi dall'esportazione di petrolio, gas e carbone, primo importatore è stata la Germania. L'Europa ha importato per 44 miliardi.
Come mai la Russia ha fermato le esportazioni verso Polonia e Bulgaria? Perché non hanno rispettato l'obbligo voluto dalla Russia di possedere due conti paralleli presso la Gazprombank, ovvero la banca russa che non è soggetta alle sanzioni europee, e che attraverso l'utilizzo di un conto in valuta europea e un conto in valuta russa (il rublo) si occuperebbe di accreditare direttamente in rubli i pagamenti delle fonti energetiche, come vuole la Russia. Come se, ha fatto notare il NewYork Times, anziché cercare un modo per tagliare le importazioni, ci stessimo organizzando per continuare a pagare senza infrangere le regole.
Sul gas è possibile che i paesi si muovano in ordine sparso, e non è detto che ci sarà una posizione unitaria dell'Europa. Sul petrolio invece ci si aspetta che rientri nel sesto pacchetto di sanzioni, al vaglio in questi giorni, e che potrebbe essere approvato domani dal comitato degli ambasciatori dei 27 paesi dell'Unione europea. Il consiglio dei ministri Ue sarà lunedì e mercoledì la Commissione firmerà il dossier. Il petrolio è una quota rilevante del bilancio russo, molto più del gas, ed è più facile trovare fornitori alternativi. Ciononostante, è possibile che la transizione verso l'embargo del petrolio russo sia piuttosto lunga , forse alcuni mesi, come avviene con il carbone.
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